venerdì 11 aprile 2025




Appunti di artista per la statua dei "Musicanti di Brema "- Gerhard Marcks (1953 bronzo)




Nella città di Brema, dal lato opposto della Cattedrale, si trova una statua di bronzo che rappresenta la favola dei fratelli Grimm “I musicanti di Brema”. Sono, dal basso all’alto, un asino, un cane, un gatto e un gallo e si trovano posizionati uno sopra l’altro. Secondo la narrazione, i quattro animali, diventati troppo vecchi per i loro padroni, maltrattati e non più utili, avrebbero fatto una fine ingloriosa (chi lasciato al suo destino, chi cucinato). Fuggiti dalle proprie fattorie si ritrovarono per strada e, insieme, decisero di arrivare a Brema per ricominciare una vita nuova e per unire le loro voci a quelle delle locali bande musicali. Affamati, si fermarono per strada davanti ad una casa di briganti e, saliti ognuno sulla schiena dell’animale più grosso, chi ragliando, chi abbaiando o miagolando o cantando, li spaventarono facendoli allontanare, dopodiché si sedettero a banchettare alla loro tavola. L’estremo tentativo di rientro in casa da parte dei briganti, con l’oscurità, trovò i quattro animali pronti a difendersi e, tra graffi, calci, e morsi, la lotta si concluse con la fuga definitiva dei fuorilegge. Così, anziché raggiungere Brema, i quattro nuovi amici decisero di rimanere in quella casa nel bosco, in accordo e amicizia. La statua è l’omaggio a questa bella favola.

La statua in bronzo fu creata da Gerhard Marcks nel 1953, uno scultore rinomato in Germania. Appassionato fin da bambino di zoologia e conoscitore della creta, per aver lavorato in una fabbrica di maioliche, fu onorato della commissione al punto da voler approfondire la sua conoscenza dell'anatomia faunistica tanto da vivisezionare gli animali per restare il più fedele possibile alla loro morfologia. Come sempre accade, tra detrattori e sostenitori, la statua che inizialmente doveva essere collocata in città per un tempo stabilito, rimase invece dove tuttora la possiamo ammirare. Per i viandanti in cerca di fortuna vige la consuetudine di accarezzare le zampe dell'asino. Mi raccomando, entrambe, perché solo sfregandone una si otterrà l'effetto contrario! 

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