Appunti di artista per "Autoritratto con collana di spine" - Frida Kahlo (1940)
La sofferenza è una nemica che duella con la forza d'animo: però, spesso, ne esce
sconfitta. La pittrice messicana Frida Kahlo ebbe una vita minata nella salute
sin dalla nascita - a causa della spina bifida-, cui seguì, in adolescenza, un
gravissimo incidente che le causò la frattura della colonna vertebrale, del
collo, del femore, danni all'anca e in molte altre parti del corpo. Costretta
ad un lungo periodo di forzato riposo, ingessata a letto, dopo oltre trenta
operazioni chirurgiche, si dedicò con grande passione alla lettura e alla
pittura. In quegli anni di sofferenza nascono una serie di tele descrittive del
suo tormento, che la vedono protagonista martirizzata o in oniriche
composizioni. Nell'olio su tela "Autoritratto con collana di spine"
l'artista si pone al centro e il suo sguardo è diretto all'osservatore; un
gatto nero e una scimmia (regalo del marito, dal quale aveva appena divorziato)
la attorniano, mentre una collana di spine, con appeso un colibrì, le trafigge
la gola. Fra i capelli, sull'elaborata acconciatura, riposano due farfalle e
sopra il capo volteggiano due libellule/fiore. L'interpretazione più diffusa
attribuisce agli animali presenti, in special modo al colibrì che nella sua posizione
riporta all'immagine di un crocifisso, un richiamo al sacrificio cristiano e
all'arte popolare messicana. La omaggia la natura con un grande abbraccio di
foglie verdi.

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