Appunti di artista per "Il falso specchio" - René Magritte (1928)
Il pittore René Magritte, esponente del surrealismo belga, ci offre una libera interpretazione della tela "Il falso specchio", ubicata al MoMa di New York. Questo grande occhio presenta i contorni anatomici reali con l'epidermide, le palpebre, la caruncola, la sclera e persino qualche ciglia. L'iride è però un cielo azzurro con le nuvole e la pupilla è un sole nero: stiamo guardando l'anima pura di chi si pone di fronte a noi o, come sotto la cupola del Pantheon, siamo noi alla ricerca della luce in uno spazio oscuro? E ancora, il sole è nero, ed è esattamente il punto centrale dell'attenzione dello spettatore: perché Magritte ci induce ad osservare il nero/non colore? Però il titolo dell'opera ci suggerisce che il falso specchio non offre riflesso: quindi, ciò che stiamo vedendo è la proiezione di ciò che si trova dentro noi, luce e buio, interiorità e esteriorità. Mi piace pensare che questa opera, icona del surrealismo e aderente a quel pensiero d'avanguardia che si ispira all'inconscio dell'uomo, inviti ogni spettatore a porsi domande. E voi, cosa ci vedete?

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