giovedì 3 luglio 2025

            Appunti di artista per: "Primavera" - Sandro Botticelli (1482)


L'aura misteriosa che avvolge la "Primavera" del Botticelli è ancor oggi fonte di ipotesi sul suo significato intrinseco, a differenza della sua lettura, che fu già chiara al Vasari. Questa imponente tempera su tavola descrive nove figure mitologiche, di cui le due maschili ai lati, collocate in semi-cerchio in un piccolo bosco di aranci senza luce, e va letta da destra a sinistra. Zefiro, il vento di nord ovest, rapisce per amore la ninfa Cloris, e il fiore che nasce dalla sua bocca ne descrive la trasformazione in Flora - la Primavera - che sparge i fiori adagiati sul suo grembo. Al centro vediamo Venere, la Dea dell'amore, sul cui capo vola il figlio Cupido bendato, intento a scoccare i dardi infuocati per far innamorare gli uomini. Seguono, poi, le tre Grazie - dee della bellezza - e da ultimo vediamo Mercurio, intento a scacciare le nubi con un bastone, per preservare l'incanto del giardino primaverile. Le pose delle figure sono sinuose e slanciate e i loro piedi graziosi si protendono, quasi a non calpestare il rigoglioso  tappeto  sottostante; il segno è tracciato con accuratezza nei minimi dettagli e la descrizione pittorica delle circa duecento piante e fiori offre la possibilità di una loro identificazione, quasi totale. Venere, pur collocata dietro la linea immaginaria del primo piano, resta la figura centrale dell'opera, circondata da una visibile cupola di foglie che ne chiude l'immagine ad icona. La Primavera è la mirabile descrizione dell'amore che genera la vita.

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