Appunti di artista per: un aneddoto di Marcello Mastroianni ne "La dolce vita".
Lui si chiama Marcello. E’ nato nel 1924 a Fontana Liri. Nella sua
famiglia la priorità è crescere coi sani principi e dare ascolto all’arte: nell’albero
genealogico compaiono alcuni antenati lanaioli, ceramisti e figurinisti, poi c’è
nonno Vincenzo e papà Ottorino, entrambi eccelsi ebanisti, nonché zio Umberto,
famoso scultore. Ma l’arte, spesso paga i sacrifici con tanto pane e poco
companatico. Si ha memoria di particolari momenti dell’infanzia, laddove si
sovrappongono le percezioni sensoriali: Marcello si ricorda di una casa a
Torino, di quattro stanze condivise da tredici parenti, in cui si soffriva la
fame e si pativa tanto il freddo. Quel freddo, gli è rimasto nelle ossa. Finita
la guerra, Roma diventa la sua città e la recitazione il suo lavoro. Ad ogni
uscita di un film in cui recita, papà Ottorino e mamma Ida si accomodano fra le
poltrone del cinema a guardare il loro figliolo; però, lui ha seri problemi di
vista e lei di udito così, a turno, si raccontano le immagini o il sonoro. E la
tenerezza è lo spettacolo regalato a chi siede accanto a loro. In questi giorni Marcello è sul set di un film diretto dall’amico Federico. Al suo fianco recita una
donna bellissima, Anita, e si stanno preparando alla prossima scena che si
girerà in una fontana di Roma. E’ febbraio e il freddo non fa sconti,
nonostante la città eterna sia generosa con i suoi pellegrini in qualunque
stagione. Ciak, si gira! La sensuale e bionda attrice è già nell’acqua da
qualche minuto, e gioca divertita, nell’abito nero scollato, che le lascia
scoperte le spalle. E’ di sangue svedese e quella bassa temperatura non la
scompone. Sorride, quasi danza sinuosa verso il centro della fontana: in una
mano regge la stola di pelliccia, e con l’altra raccoglie un po’ d’acqua e ne
lancia gli schizzi. Poi fa una giravolta e allunga un braccio. La sua bellezza statuaria
mette in ombra quelle figure secolari di marmo che fanno da cornice alla scena.
Invita il partner a sé. Ma Marcello resta immobile. Si fermano le riprese. Lui
ha troppo freddo, al sol pensiero sente le gambe irrigidirsi e chiede un
bicchiere di vodka per scaldarsi. Passano i minuti e cresce la folla degli
spettatori intorno al set. Si accalcano ovunque sia concesso ammirare quella
splendida e anfibia creatura, e attendono di capire lo svolgersi dell’azione.
Federico intanto verifica le titubanze dell’attore e lo sollecita
scherzosamente. Lui però, dopo aver toccato il pelo dell’acqua con la mano, si
ritrae e chiede un altro bicchiere di vodka. E’ dispiaciuto, lo si comprende
dallo sguardo che indirizza alla sua partner a mollo, allargando le braccia, senza
dire una parola. Allora Anita fa due giravolte e il mormorio della folla, sale.
Dopo un ulteriore bicchiere, qualcuno trova la soluzione: una tuta da
sommozzatore. Si improvvisa un paravento. Marcello si spoglia, infila il capo
acquaiolo, poi indossa pantaloni, camicia giacca e cravatta e, d’improvviso,
cambia espressione. Secondo ciak. “Marcello, come here! Hurry up!”; lui, senza
esitazione alcuna, ma leggermente barcollante per l’alcool bevuto: “Sì, Silvia,
vengo anch’io!”. Stop, perfetto. Al termine delle riprese un applauso generale
sarà il commento al bagno notturno di Marcello Mastroianni e Anita Ekberg,
diretti da Federico Fellini nel film cult “La dolce vita”.

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