venerdì 28 marzo 2025


                Appunti di artista per "A Friend in Need" - C.M. Coolidge (anno 1903)


Prima di essere conosciuto per le sue opere, l'americano Cassius Marcellus Coolidge fu disegnatore di fumetti. I suoi quadri ritraenti i cani in differenti contesti puramente umani, nascono dopo un lungo viaggio in Europa a fine 1800. La serie di sedici oli su tela, intitolata "Dogs playing Poker", rappresenta in metafora quella borghesia che si concede vizi e privilegi e, grazie ad un linguaggio facilmente comprensibile, ne diventa un facile bersaglio della sua ironia. Nell'opera "A Friend in Need" sette cani di diverse razze giocano la loro partita di poker al tavolo verde e, fra bicchieri di whisky, fumo e fiches da gioco, c'è spazio anche per un baro/bulldog, con l'asso al piede. La pittura con soggetti non convenzionali, generalmente suscita sorrisi e sottovalutazioni valoriali, ma le opere di Coolidge, utilizzate ampiamente per pubblicizzare marche di sigari e stampanti (ma anche battute all'Asta di Southeby a 658mila dollari), dimostrano che l'arte è anche idee, innovazione e lungimiranza.

lunedì 24 marzo 2025


                         Appunti di artista per "Il castello dei Pirenei" - René Magritte (1959)



Il pittore surrealista René Magritte nell'opera "Il castello dei Pirenei" sembra si sia ispirato all'isola volante di Laputa, de "I viaggi di Gulliver". In questo grande olio su tela, l'artista traduce una simbologia attraverso gli elementi naturali quali la roccia, l'acqua, l'aria e ne compone una visione solida per la scelta del soggetto centrale, ma eterea per la sua collocazione in sospensione nell'aria. La grande roccia sormontata da un castello pietrificato rappresenta il viver dell'uomo, concreto e fondato sulle certezze, sugli approdi sicuri; in lui coesiste anche il pensiero filosofico, che contempla il cambiamento, dei valori e delle prospettive: ne risulta una sospensione in aria, in una nuova condizione esistenziale fatta di incertezze personali e collettive, che però demanda all'acqua, nel cambiamento del suo fluire (le idee), il senso dell'essere nel vuoto e nel pieno, nella ricerca di risposte aperte, nel divenire. La tavolozza si tinge dei colori freddi dei grigi, anche nella tonalità del mare, mentre il bianco stempera l'azzurro, con gonfie nuvole. La descrizione pittorica è quasi fotografica, tale da non concedere allo spettatore incertezze nella sua interpretazione; e lo stesso Magritte ci viene incontro e ne condensa il pensiero, cosicché "dal cupo oceano sorge la roccia-speranza". 


domenica 23 marzo 2025

                    Appunti di artista per "Birichino (Gavroche)" - Medardo Rosso (bronzo, 1895)



Le sculture di Medardo Rosso sono la narrazione di come lui era, sono cioè concrete, curiose, imperfette. I suoi volti descrivono il ghigno della portinaia, le risate del figlio dell’amico, le smorfie dell’anziano bevitore del bar ed è l’unicità d’espressione ciò che caratterizza e contraddistingue i suoi soggetti, ciò che muove la sua creatività, piuttosto che la ricerca estetica finale. E poi si aggiunge l’elemento luce, senza la quale nulla prenderebbe vita. Come Monet dipingeva con larghe e cariche pennellate, così il Rosso plasma le sue sculture con grossolane definizioni dei contorni e delle superfici: spetta alla luce ridefinirne i margini, penetrarne le irregolarità, muoverle, insieme all'ombra che, intanto, ne scava i volumi. E quando la luce è radente, o evanescente o soffusa, mutano anche le espressioni dei visi, la potenza degli sguardi. Il bronzo “Birichino” (o “Gavroche”) rivela in modo inequivocabile il carattere del bimbo ritratto, la sua positività data dallo sguardo verso l’alto, l’eccentricità (il cappello), la spontaneità (la risata larga e sdentata, esibita senza pudore). Il gioco delle linee oblique del cappello, del taglio degli occhi, delle orecchie e del colletto, accompagnano lo sguardo dello spettatore verso il sorriso dalla linea retta, quale preciso elemento comunicativo. Felicità che ci contagia e incanta.  

giovedì 20 marzo 2025

                                      Appunti di artista per "Geografo" - Jan Vermeer (1668)


 



Si hanno scarse informazioni sulla vita del pittore olandese Jan Vermeer, così come poche sono le opere a lui attribuite - circa una quarantina -. Però la magnificenza di ogni sua tela suscita incanto nello spettatore. Piccole, tele preziose, meritano una dettagliata osservazione in ogni parte di esse per la ricchezza dei particolari e la perfezione dell'esecuzione. La sua tecnica pittorica prevedeva l'applicazione dei colori trasparenti con tocchi di pennello ravvicinati (detta pointillé) tali da consentire una minuziosa riproduzione di qualsiasi oggetto. I velluti e i broccati paiono applicati, e persino l'odore dell'umidità delle pareti sembra concreto. La famosa opera "Geografo" è una dettagliata descrizione di un uomo di scienza, ritratto nel suo studio, tra gli strumenti utili alla sua ricerca. Ha il volto assorto nei pensieri, come se stesse effettuando misurazioni mentali, mentre con la mano destra tiene in sospensione un compasso. Sulla scrivania, ricoperta di carte, libri e mappe, è visibile un grande drappo di manifattura orientale (presente in altre tele) che riporta il pensiero a viaggi e a civiltà lontane. Anche il mappamondo sopra l'armadio e la parziale carta geografica appesa il muro, completano l'immagine di globalità. Il soggetto ritratto indossa una vestaglia di seta, forse un kimono, che nel contesto sociale dell'epoca di Vermeer, era il vestiario di medici e studiosi. La finestra posizionata a sinistra (secondo il suo usuale schema pittorico) rischiara il volto dell'uomo e, forse, illumina le sue idee. Ha firmato e datato la sua opera sul muro e sull'armadio. Questo capolavoro è complementare alla tela "Astronomo", che merita anch'essa d'essere guardata per magnificenza di esecuzione e di dettagli. 

  Appunti di artista per: "Bal au Moulin de la Galette" - Pierre-August Renoir (1876) Il pittore impressionista Pierre-Auguste Ren...