sabato 12 aprile 2025

 

Appunti di artista per: un aneddoto di Marcello Mastroianni ne "La dolce vita".



Lui si chiama Marcello. E’ nato nel 1924 a Fontana Liri. Nella sua famiglia la priorità è crescere coi sani principi e dare ascolto all’arte: nell’albero genealogico compaiono alcuni antenati lanaioli, ceramisti e figurinisti, poi c’è nonno Vincenzo e papà Ottorino, entrambi eccelsi ebanisti, nonché zio Umberto, famoso scultore. Ma l’arte, spesso paga i sacrifici con tanto pane e poco companatico. Si ha memoria di particolari momenti dell’infanzia, laddove si sovrappongono le percezioni sensoriali: Marcello si ricorda di una casa a Torino, di quattro stanze condivise da tredici parenti, in cui si soffriva la fame e si pativa tanto il freddo. Quel freddo, gli è rimasto nelle ossa. Finita la guerra, Roma diventa la sua città e la recitazione il suo lavoro. Ad ogni uscita di un film in cui recita, papà Ottorino e mamma Ida si accomodano fra le poltrone del cinema a guardare il loro figliolo; però, lui ha seri problemi di vista e lei di udito così, a turno, si raccontano le immagini o il sonoro. E la tenerezza è lo spettacolo regalato a chi siede accanto a loro. In questi giorni Marcello è sul set di un film diretto dall’amico Federico. Al suo fianco recita una donna bellissima, Anita, e si stanno preparando alla prossima scena che si girerà in una fontana di Roma. E’ febbraio e il freddo non fa sconti, nonostante la città eterna sia generosa con i suoi pellegrini in qualunque stagione. Ciak, si gira! La sensuale e bionda attrice è già nell’acqua da qualche minuto, e gioca divertita, nell’abito nero scollato, che le lascia scoperte le spalle. E’ di sangue svedese e quella bassa temperatura non la scompone. Sorride, quasi danza sinuosa verso il centro della fontana: in una mano regge la stola di pelliccia, e con l’altra raccoglie un po’ d’acqua e ne lancia gli schizzi. Poi fa una giravolta e allunga un braccio. La sua bellezza statuaria mette in ombra quelle figure secolari di marmo che fanno da cornice alla scena. Invita il partner a sé. Ma Marcello resta immobile. Si fermano le riprese. Lui ha troppo freddo, al sol pensiero sente le gambe irrigidirsi e chiede un bicchiere di vodka per scaldarsi. Passano i minuti e cresce la folla degli spettatori intorno al set. Si accalcano ovunque sia concesso ammirare quella splendida e anfibia creatura, e attendono di capire lo svolgersi dell’azione. Federico intanto verifica le titubanze dell’attore e lo sollecita scherzosamente. Lui però, dopo aver toccato il pelo dell’acqua con la mano, si ritrae e chiede un altro bicchiere di vodka. E’ dispiaciuto, lo si comprende dallo sguardo che indirizza alla sua partner a mollo, allargando le braccia, senza dire una parola. Allora Anita fa due giravolte e il mormorio della folla, sale. Dopo un ulteriore bicchiere, qualcuno trova la soluzione: una tuta da sommozzatore. Si improvvisa un paravento. Marcello si spoglia, infila il capo acquaiolo, poi indossa pantaloni, camicia giacca e cravatta e, d’improvviso, cambia espressione. Secondo ciak. “Marcello, come here! Hurry up!”; lui, senza esitazione alcuna, ma leggermente barcollante per l’alcool bevuto: “Sì, Silvia, vengo anch’io!”. Stop, perfetto. Al termine delle riprese un applauso generale sarà il commento al bagno notturno di Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, diretti da Federico Fellini nel film cult “La dolce vita”.

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