Appunti di artista per "Sulla soglia dell'eternità" - Vincent van Gogh (1890)
La storia di questo quadro racconta la sospensione, il limite
tra la risoluzione di un problema e il compimento di un atto. Nell’opera di Van
Gogh “Sulla soglia dell’eternità” è tutto espresso con le pennellate, coi
colori: superflue le parole descrittive, perché quello che l’osservatore vede è
proprio il sentimento tradotto in immagine. La persona ritratta è un veterano
di guerra, certamente disperato. Il vuoto intorno a lui è di per sé suggestivo,
e ancor più le fiamme che ardono al suo fianco; ciò che brucia fuori è la sua
anima, il suo strazio. La posizione fetale della figura coglie la visione di
chiusura verso l’esterno, e i vestiti colorati di blu, il bianco intorno, ne
raccontano la precisa, fredda, scelta cromatica in tavolozza. L’uomo ritratto
ha un nome e cognome, ma è molto probabile che la tela sia autodescrittiva di
uno stato d’animo personale di Vincent, poiché realizzata nel periodo di
isolamento trascorso all’ospedale di Saint-Rémy-de-Provence, in cura
psichiatrica. Pochi mesi dopo la realizzazione di questa toccante opera, Van
Gogh morirà a causa di un colpo di arma da fuoco: si pensa autoinflitta, anche
se le circostanze misteriose lasciano aperte anche le ipotesi di uno sparo
accidentale.

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