Appunti di artista per: "La vie"' - Picasso (1903)
In una fase della sua vita, Picasso dipingeva essenzialmente
nei toni monocromatici del blu; quel colore rappresentava la sacralità della
vita, ma anche la sofferenza, la miseria e la crudeltà di essa stessa. E nel
suo meraviglioso quadro "La vita - La vie" mostra tutto il suo
tormento: in un lato vi è una donna anziana che sorregge un neonato,
proteggendolo con un mantello nel suo abbraccio, nell'altro, una giovanetta e
un ragazzo, la guardano. E sullo sfondo due immagini, come dipinte su tavole:
sono sagome di persone, appena abbozzate dai pennelli, poco importa
l'identificazione immediata del loro sesso: sono disperate, raggomitolate su
loro stesse, sole nell'angoscia. Dominante è la sensazione della solitudine,
nel ciclo della vita di ognuno. E' la mia interpretazione, una delle molte che
intorno a questo suggestivo quadro si sono esposte che, per contro, Picasso
definiva "orrendo". Qualcuno ci ha visto la cacciata dal
Paradiso di Eva e Adamo, col frutto del loro amore custodito da una simbolica figura
femminile, e al centro due momenti che descrivono lo sconforto
(consequenziale?) e l'abbandono. Altri, dall'unione carnale della coppia,
hanno ipotizzato una simbologia della perdita della vita eterna che ha
generato un bimbo che sembra morto. Per questo enigmatico quadro mi piace
riportare le parole beffarde di Picasso: "...chi volesse cercarvi dei
significati nascosti, faccia pure. Un quadro, per me, parla da solo; in fin dei
conti a che serve dare spiegazioni? Il pittore ha un solo linguaggio".

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